48. Capanni sul mare, olio su faesite, cm 50 x 70, 1936, datato e firmato in basso a destra: “1936/ A. Catarsini”
Al verso, iscrizione autografa a matita: “Capanni sul mare/ dipinti da/ Alfredo Catarsini”.
Esposto a Milano: Alfredo Catarsini 1988 e a Torino: Alfredo Catarsini 1989.
La produzione di Alfredo Catarsini è caratterizzata dalla fedeltà ad alcuni soggetti che ritornano costantemente
nella sua pittura, come quelli legati alla dimensione del paesaggio e, in particolare, alle marine. Lo testimoniano
anche il presente dipinto e il seguente, cronologicamente distanziati di oltre mezzo secolo tra loro, ma entrambi
dedicati ai caratteristici capanni versiliesi che abitano, con i loro volumi geometrizzati, spiagge solitarie e deserte, ospitanti al più piccole imbarcazioni, residui di mareggiate e, più raramente, sparute figure umane.
In quest’opera non può sfuggire l’influenza che ebbe su Catarsini la pittura di Carlo Carrà, più volte sottolineata
dalla critica proprio a partire dagli anni Trenta, decennio che vide una crescente affermazione dell’artista viareggino, anche nel circuito espositivo nazionale.
Carrà cominciò a frequentare la Versilia a partire dal 1926 e da allora non se ne sarebbe più staccato continuando a soggiornare per tutte le estati della sua vita a Forte dei Marmi e frequentando il Quarto Platano, per alcuni
decenni punto di ritrovo di grandi personalità del panorama letterario e artistico italiano e frequentato anche
da Catarsini.
La Versilia, negli anni Trenta era ancora vicina alla dimensione selvaggia e solitaria che aveva incantato D’Annunzio, con spiagge battute dai marosi, dove cresceva vegetazione pallida e adusta che, dietro una fila di modestissime dune, lasciava spazio a una robusta e pungente sterpaglia, con tamerici e pini selvatici.
Tali elementi tornano nell’olio di Catarsini, seppur declinati con un temperamento fortemente espressivo e
attraverso una tavolozza quasi drammatica, contraddistinta dai colori primari e dal verde.
Come in altri paesaggi del periodo, la veduta è impostata su un solido impianto compositivo e spaziale. Lungo
una diagonale ascendente, è collocata una catasta di legni lasciati dalla mareggiata, che dal primo piano a sinistra
conduce verso la barca al centro del quadro e al capanno collocato più a destra, appena prima della striscia blu
del mare, rialzata dal bianco delle onde che s’infrangono sulla battigia.
A sinistra, fra gli arbusti che punteggiano di verde le dune, si ergono altri due capanni, indagati nelle loro forme essenziali. I tre parallelepipedi gialli dai tetti piramidali rossi chiudono geometricamente la composizione,
ergendosi sulla sabbia senza impedire la vista del mare.
Esposizioni recenti:
Forte dei Marmi, Villa Bertelli, Un incontro inaspettato, 2022
Firenze, Azimut Capital Management SGR Spa, Il Novecento di Catarsini. Dalla macchia alla macchina,
2024-2025