LA FONDAZIONE E ALFREDO CATARSINI A SERAVEZZA
La Fondazione Alfredo Catarsini 1899 ETS nasce il 29 giugno 2020, su iniziativa della nipote Elena Anna Rita Martinelli e di suo marito Gianvittorio Serralunga, in memoria della madre Mity Catarsini, figlia dell’Artista.
Essa studia, tutela e valorizza l’opera intellettuale e artistica del Maestro Alfredo Catarsini, nella sua multiforme attività di pittore, scrittore, critico ed animatore di proposte culturali, attraverso mostre, convegni e molte altre attività culturali, come il Premio Catarsini per la valorizzazione dei giovani talenti.
La Fondazione è impegnata nella conservazione dell’archivio storico e dell’Atelier Alfredo Catarsini nella Villa Museo Paolina Bonaparte a Viareggio e a promuovere con iniziative di inclusione, integrazione sociale l’accessibilità ai luoghi di cultura e all’arte e la valorizzazione del contesto storico-artistico, paesaggistico e enogastronomico dei luoghi nei quali l’artista ha operato e che conservano memoria della sua produzione.
Ispirata ai principi del Terzo Settore, la Fondazione è specializzata nella reinterpretazione dell’immagine e nelle descrizioni adattate per audio guide rivolte a tutti ed in particolare alle persone con disabilità visiva. Il Cammino, unico in Italia interamente accessibile anche a loro, ne è la dimostrazione pratica.
ALFREDO CATARSINI A SERAVEZZA E LA COLLABORAZIONE CON GIORGIO GIANNELLI
La vicenda artistica di Alfredo Catarsini si è espansa in tutto il vasto territorio interessato dal Cammino “I luoghi di Catarsini” che ha tracciato una serie di itinerari che collegano luoghi significativi della Versilia e della Lucchesia, importanti nella vita e nell’opera dell’artista. Questo Cammino permette di scoprire un volto meno noto della Toscana attraverso lo sguardo dell’arte di Catarsini, mettendo in relazione i luoghi dove ha vissuto, lavorato e trovato ispirazione.
La Versilia è una terra intrisa di arte e creatività. Una tradizione ultra centenaria che ha attiratto artisti da tutto il mondo, da Michelangelo ai contemporanei. Le cave e i laboratori della Versilia sono stati e continuano ad essere un centro nevralgico per la lavorazione del marmo.
Durante il suo periodo di insegnamento presso l’istituto Stagio Stagi, Alfredo Catarsini ebbe l’opportunità di entrare in contatto più stretto con gli artisti che frequentavano Pietrasanta e l’alta Versilia. Un legame significativo fu quello con Nerina Simi, talentuosa pittrice e figlia di Filadelfo Simi. Nerina Simi era solita trasferire la sua scuola di pittura a Stazzema durante i mesi estivi, creando un’ulteriore occasione di interazione artistica per Catarsini, che mantenne i rapporti anche con alcune delle allieve di Nerina.
Quegli anni furono un periodo fertile per Alfredo Catarsini, non solo dal punto di vista professionale con le soddisfazioni derivanti dall’insegnamento e dai contatti artistici, ma anche sul piano personale, con una maggiore dedizione alla scrittura. In quegli anni, infatti, si impegnò nella stesura di romanzi e racconti, ma anche di articoli per importanti quotidiani come “La Nazione” e “Il Tirreno”, ampliando la sua attività intellettuale oltre la pittura.
Un evento significativo di questo periodo fu l’inizio della sua lunga collaborazione, durata ben vent’anni, con il periodico “Versilia Oggi”. Questa rivista mensile di informazione, fondata il 3 novembre 1966 da un gruppo di figure versiliesi provenienti dai comuni di Pietrasanta, Seravezza, Forte dei Marmi e Stazzema, divenne un importante spazio per le riflessioni e gli scritti di Catarsini, testimoniando il suo profondo legame con il territorio e la sua vivace partecipazione alla vita culturale locale.
La prerogativa di “Versilia Oggi” era proprio la riscoperta e la valorizzazione delle radici comuni della Versilia, un territorio unito dal fiume omonimo, da un linguaggio peculiare e da tradizioni locali condivise. Tra i fondatori di questa importante voce del territorio spiccava il giornalista professionista Giorgio Giannelli.
Una caratteristica distintiva degli articoli pubblicati sulla rivista era la loro focalizzazione esclusiva su argomenti riguardanti la Versilia, in tutte le sue sfaccettature. In questo contesto, i contributi di Alfredo Catarsini si distinguevano per essere sempre accompagnati da suoi disegni e vivaci caricature, aggiungendo un tocco artistico e spesso ironico alla sua analisi e al racconto del territorio e della sua gente.
Molti i nomi importanti tra i collaborati di questa rivista e così lo ricordava Giorgio Giannelli nell’ultima intervista dell’estate 2024 “Alfredo Catarsini è stato un autore puntuale e preciso oltre alla sua sagacia nel disegnare le sue famose caricature di volti della Versilia e nonostante che fosse viareggino, lo abbiamo sentito uno dei nostri e tra noi una grande amicizia“
Spesso Alfredo Catarsini si recava per incontrare Giannelli nella sua abitazione di Querceta ed egli ricordava le vivaci discussioni e i confronti che avvenivano tra loro e con altri autori della rivista. La collezione dei disegni originali delle illustrazioni, conservata gelosamente da Giorgio Giannelli è stata donata alla Fondazione Catarsini dai figli dopo la sua morte avvenuta il 27 gennaio 2025. Questa donazione rappresenta un prezioso arricchimento per il patrimonio della Fondazione e un’ulteriore testimonianza del profondo legame tra i due uomini. Alcune caricature di personaggi del Quarto Platano e una di sè stesso sono esposte a Forte dei Marmi nella tappa del Cammino a Villa Bertelli.
Catarsini e le esposizioni a Seravezza
E’ degli anni ’30 del Novecento la prima esposizione documentata a Seravezza.
I dipinti che Catarsini realizzò alla metà degli anni Trenta si impongono per la solidità delle pennellate che strutturano i volumi, profilati con vigore e sicuri nel modellato. Nelle numerose esposizioni a cui prende parte nei secondi anni Trenta compaiono con più frequenza vedute dei cantieri navali di Viareggio, nei quali il paesaggio si caratterizza come lo scenario naturale del lavoro operaio e i cantieri diventavano il luogo dove l’uomo edificava e creava monumentali macchine di legno in grado di dominare il mare.
Il 1936 in particolare fu un anno ricco di mostre e di riconoscimenti: Catarsini espone nove opere, ammirate da Primo Conti, al Kursaal Viareggio, dove ottiene successo con Velieri in cantiere, acquistato dal Ministero della Cultura Popolare per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma.
Sempre nel 1936, fra agosto ed ottobre, presenta quattro dipinti alla Terza Mostra d’Arte di Seravezza e due paesaggi realizzati a fresco alla IX Mostra d’Arte Toscana di Firenze che dichiarano, anche nella scelta tecnica, la sua adesione alle nuove linee della pittura del tempo, confermata anche nell’ambito della pittura parietale di figura a sfondo religioso, come nel grande murale Le nozze di Maria, dipinto sulla facciata della chiesa di San Giuseppe a Viareggio.
Dalla testimonianza del pittore Giampaolo Giovannetti, suo allievo allo Stagio Stagi, siamo risaliti ad una sua presenza a Giustagnana nell’aprile 1971 alla Mostra Rassegna di pittura e scultura dove espose l’opera Cave di Marmo attualmente esposta nella tappa seravezzina del Cammino nel Palazzo Mediceo. Nella mostra ordinata dai critici Paloscia, Carlesi, Polacci e Bertoli, furono esposte opere di Viani, Catarsini, Miozzo, Lorenzoni e Giovannetti.
Più recentemente nel 2009 il grande quadro Il grano della bonifica lucchese che partecipò al Premio Cremona del 1940, fu esposto nella grande mostra estiva Cultura della terra in Toscana. Dell’opera ne persero poi le tracce fino al ritrovamento nel gennaio 2022 a Grosseto. Per un anno e mezzo fu esposta a Palazzo Ducale, che allora era la tappa lucchese del Cammino e poi dal 27 dicembre 2023 è nel Museo del Quarto Platano a Villa Bertelli di Forte dei Marmi, la prossima tappa del Cammino.