Mostra Itinerante – Il Novecento di Catarsini

Mostra Itinerante - Il Novecento di Catarsini

LA MOSTRA
La mostra itinerante presenta una selezione di opere dagli anni ’30 agli anni ’80 del Novecento per raccontare il cammino artistico di Alfredo Catarsini (Viareggio 1899-1993), partito da dipinti di derivazione macchiaiola e postimpressionista e proseguito attraverso le esperienze segnate dal gusto dei primitivi e dal richiamo all’ordine, per approdare alle forme volumetriche e plastiche degli anni Trenta e alle grandi composizioni a soggetto storico e religioso realizzate fra 1936 e 1948.  Nel secondo dopoguerra il suo percorso è caratterizzato da sperimentazioni, con le opere del periodo del suo Riflessismo, da rotture formali e dalla temperatura espressiva in cui si è incubato il realismo esistenziale italiano degli anni Cinquanta. La breve parentesi del suo Riflessismo e le figure fantastiche del dopoguerra suggeriscono un artista sempre attento al dibattito culturale e desideroso di esplorare nuove vie.
A partire dal 1948, Catarsini sviluppa una nuova forma espressiva incentrata sul difficile rapporto tra natura, uomo e macchina, che ha chiamato Simbolismo meccanico, un tema divenuto sempre più urgente nel secondo dopoguerra e oggi di grande attualità. Questa fase rappresenta un punto cruciale nella sua riflessione, portandolo a constatare l’incapacità dell’uomo di controllare le proprie creazioni, con il rischio di rimanere intrappolato nei meccanismi che ha costruito. La definizione stessa di Simbolismo meccanico, che caratterizza due fasi di questa “denuncia sociale”, suscita curiosità e invita a esplorare le opere di questo periodo.

I PUNTI FONDAMENTALI PER COMPRENDERE L’ARTISTA E IL SUO PERCORSO
Alfredo Catarsini è stato un artista che ha vissuto intensamente il Novecento, dimostrando una notevole capacità di evoluzione e reinterpretazione delle diverse correnti artistiche del secolo, sempre attraverso un suo stile distintivo. La sua produzione spazia ampiamente tra paesaggi, figure umane, scene della darsena e marine, ritratti e autoritratti, toccando diverse fasi stilistiche: da un ritorno all’ordine a forme più plastiche tipiche degli anni ’30, fino a grandi composizioni di soggetto storico e religioso. Questa varietà testimonia una continua sperimentazione e un’apertura alle trasformazioni artistiche del suo tempo.
Un aspetto fondamentale della sua arte è il suo profondo legame con il contesto sociale in cui ha operato. Catarsini non è rimasto isolato, ma ha saputo cogliere e riflettere nelle sue opere i cambiamenti, i nuovi valori e le sfide che hanno caratterizzato il XX secolo. In particolare, la sua sensibilità si è rivolta all’impatto dell’industrializzazione sul paesaggio e al mutamento della condizione umana, con le sue incertezze e speranze.
Proprio in questa sua capacità di essere un testimone attivo del proprio tempo risiedono l’originalità e la sorprendente attualità della sua arte. Le sue opere non sono solo belle da ammirare, ma offrono uno sguardo penetrante sulle dinamiche esistenziali, sulle paure e sulle aspirazioni che hanno segnato l’esperienza umana nel Novecento.
Proprio per la sua profonda connessione con le dinamiche sociali e umane del suo tempo, l’opera di Alfredo Catarsini trascende la mera dimensione estetica. Essa si configura come una testimonianza autentica e potente di un’epoca, capace di risuonare ancora oggi con le nostre esperienze, domande ed emozioni. La sua arte, quindi, è un dialogo vivo con il nostro animo e il nostro presente.

IL CATARSISMO
Con il termine Catarsismo la Fondazione intende definire la pittura di Alfredo Catarsini e condensare il risultato della corposa bibliografia critica che ha accompagnato e sostenuto l’arte di un maestro che ha attraversato con vigore tutto il Novecento, individuando determinate caratteristiche del suo operare.
Il Catarsismo nasce dalla coerenza creativa dell’artista e si manifesta come asciuttezza di espressione, serietà e libertà di pensiero, capacità di rinnovamento. È un’attitudine ad attenersi all’essenziale, qualunque sia il soggetto delle sue opere: persone, cose, paesaggi o ingranaggi. È il coraggio di accogliere il cambiamento, testimoniato dal suo continuo mettersi alla prova sperimentando forme e rappresentazioni originali, come nel Simbolismo meccanico.
Catarsini è uomo molteplice, pittore e scrittore, riflette instancabile sui grandi temi e sull’identità personale, risponde con inventiva alle sollecitazioni che il mondo intorno a lui propone con i mutamenti sociali e tecnologici, un tema quanto mai attuale. E sempre ci restituisce una pittura che parte dall’essenza purificata delle cose, dall’anima, per arrivare dritta al cuore di chi guarda.

COSA ASPETTARSI DALLA MOSTRA
In sintesi, la mostra offre un’immersione profonda nell’arte di Catarsini, artista del Novecento, guidando il visitatore attraverso i soggetti che l’hanno ispirato e la sua ricerca e visione uniche grazie a un allestimento inclusivo e a materiali informativi accessibili (catalogo, testi, didascalie, citazioni, audio descrizioni). L’elemento chiave di questa unicità risiede nell’abbattimento delle barriere sensoriali e cognitive, con una particolare attenzione all’accessibilità per le persone con disabilità visiva attraverso descrizioni adattate, audioguide ed esperienza tattile. Questo approccio che coinvolge più sensi e include attivamente diverse tipologie di pubblico, non solo rende la mostra più accessibile e inclusiva, ma ne eleva il significato. Trasformando la fruizione in un’esperienza multisensoriale, si intensifica il coinvolgimento emotivo e intellettuale con l’opera di Catarsini. Inoltre, riconoscendo l’arte come un bene culturale di tutti, si amplifica la risonanza del suo messaggio e si favorisce una più ampia diffusione del “Catarsismo”, la sua peculiare visione artistica.

VIETATO NON TOCCARE
L’intero percorso espositivo è accessibile anche ai visitatori con disabilità visiva grazie al progetto pluriennale della Fondazione Catarsini “L’Arte accessibile per tutti”, con la metodica ideata dalla Fondazione e già attuata dal 2022 nei totem e nelle tappe del Cammino I luoghi di Catarsini.
L’accessibilità è garantita da descrizioni adattate e audio guide scaricabili tramite QR code, che accompagnano il visitatore attraverso il percorso espositivo e le opere offrendo modalità di fruizione alternative alla vista. La possibilità di toccare la maggior parte delle opere promuove un’ inclusività che abbatte le barriere tradizionali. Il contatto fisico arricchisce l’esperienza con una dimensione sensoriale che approfondisce la comprensione di materiali e forme e incoraggia un’interazione più diretta e personale con l’opera oltre a favorire una comprensione più profonda di texture, forma e materiali, a beneficio di tutti i visitatori. Rendere le opere tangibili sottolinea l’importanza di un approccio diretto e olistico all’arte, promuovendone l’accessibilità in contrapposizione a una fruizione puramente visiva e contemplativa. In sintesi, rendere le opere d’arte tangibili è un gesto potente che comunica l’impegno di promuovere un approccio più completo e sensoriale all’arte.
Tuttavia alcune opere esposte, a causa della loro fragilità o per esigenze di conservazione, non possono essere toccate direttamente o sono protette da vetro. Però, l’obiettivo di rendere l’arte accessibile a tutti, inclusi i visitatori con disabilità visiva, rimane una priorità. Quindi, per trovare un equilibrio tra la necessità di proteggere queste opere e il desiderio di offrire a tutti un’esperienza tattile significativa, è stato creato all’interno della mostra uno spazio speciale chiamato Laboratorio Esperienziale.
In questo laboratorio, i visitatori possono fare una esercitazione con le seguenti tappe:
1. Ascoltare la descrizione adattata dell’immagine. Questo approccio è pensato appositamente come primo step per trasmettere informazioni necessarie sull’aspetto dell’opera originale (misure, ambientazione, tecnica, colori) ma anche sulla reinterpretazione in alto rilievo scultoreo, permettendo a chi non può vederla di “immaginarla” prima di esplorarla tattilmente.
2. Esplorare tattilmente un alto rilievo scultoreo che è stato realizzato prendendo ispirazione da una delle opere esposte. L’alto rilievo è una riproduzione tridimensionale semplificata realizzata in dimensioni originali o in scala e in materiale speciale, che permette di percepire con le mani le forme, le superfici e la composizione dell’opera originale.
In sostanza, i Laboratori Esperienziali allestiti dalla Fondazione Catarsini offrono un’alternativa tattile per quelle opere che per varie ragioni non possono essere toccate direttamente, garantendo comunque a tutti i visitatori la possibilità di interagire con l’arte attraverso il senso del tatto e dell’udito al fin di conciliare l’accessibilità con la conservazione del patrimonio artistico.

L’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA PERMETTE DI CONOSCERE LA METODICA DELLA FONDAZIONE CATARSINI
La Fondazione Catarsini vanta una lunga esperienza nello sviluppo di approcci accessibili e inclusivi per l’arte, i luoghi di cultura, il turismo e la descrizione adattata per persone con disabilità visiva di eventi, immagini e percorsi, dimostrando una profonda attenzione alle diverse esigenze del pubblico. Questa competenza rende particolarmente significativa la visita ai luoghi e alle mostre su Catarsini, permettendo un contatto diretto con i valori che ispirano la sua arte, in un vero dialogo con ogni visitatore e testimonia un profondo rispetto per il pubblico e un impegno autentico nel diffondere l’arte come strumento universale di connessione e comprensione, che la Fondazione promuove in linea con i principi dell’artista.

Buon ascolto e buona visione a tutti!

Elena Martinelli
Presidente della Fondazione Alfredo Catarsini 1899 ETS

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