Nudo rosso nell’atelier (Nudo rosso sulla poltrona verde), 1948, olio su tela, cm 73 x 52, firmato e datato in alto a destra “A. Catarsini/ 1948”. Al verso dedica autografa alla nipote.

Il clima di rinnovamento che caratterizzava l’arte dei secondi anni Quaranta spinse Catarsini a riprendere linee di ricerca mai sopite, che si dipanavano in varie direzioni. Ne è chiara testimonianza questo olio, nel quale le de- formazioni nel corpo della modella rimandano con evidenza a una sintassi espressionista, come nei cromatismi giocati sul contrato tra i due colori complementari, il verde della poltrona e il rosso-arancio dell’incarnato. An- che lo sfondo, dipinto con pennellate tanto rapide quanto sprezzanti, dichiara la ricerca di una scrittura sintetica accostabile alla linea pittorica che dai fauves arriva all’École de Paris.
A questi e ad altri risultati non poco dovette contribuire la sua partecipazione alla XXIV Biennale veneziana del 1948, dove inviò un dipinto figurativo, Paese, proprio nell’anno che vide il picco qualitativo e di maturità dal Fronte nuovo delle arti e la presenza alla manifestazione di molti artisti internazionali di prima grandezza.
Non è documentato alcun suo legame o contatto, neppure indiretto, con l’esperienza del Fronte, ma le suggestioni che da quel clima venivano lo spinsero sicuramente a cercare nuove soluzioni espressive. Erede delle “sregolatezze” di Viani, Catarsini non faticava a misurarsi con le “dissacrazioni linguistiche di una avanguardia senza pace (…) che è giunta a fondere in sintesi inquiete naturalismo e formalismo”. (1)
L’artista non aderirà mai a gruppi di tendenza di nessun tipo preferendo, piuttosto, accostarsi alle diverse esperienze figurative in conseguenza di un’esigenza profonda di rinnovamento, scegliendo di volta in volta ciò che lo stato d’animo e l’urgenza formale gli suggerivano. Egli, infatti, non ha mai seguito percorsi unitari o crono- logicamente definiti, ma si è rivelato attento a quei linguaggi e quelle forme espressive che gli consentivano di esplorare il reale in modo inedito, alternando o fondendo una linea analitica e razionale d’indagine a una più espressiva e sintetica, sempre nel rigoroso rispetto dell’emozione di fronte alla natura.
Durante l’estate del 1948, il Fronte Nuovo delle Arti espose nuovamente al Gran Premio Forte dei Marmi, nell’ambito della rassegna delle avanguardie italiane. A questa manifestazione, il pittore presentò ancora una volta un quadro di figura e uno di paesaggio, dimostrando quanto preferisse esporre quadri meno sperimentali alle manifestazioni pubbliche. Ciò accadrà ancora alla V Quadriennale romana, sempre nel 1948, alla Galleria d’Arte Moderna a Valle Giulia, la più importante rassegna nazionale d’arte figurativa dopo la Liberazione, dove presentò Ragazza di casa e un Autoritratto, coltivando le sue sperimentazioni in una dimensione più intima e per- sonale, quasi si trattasse di un linguaggio segreto che attendeva il momento adatto per manifestarsi.

  1. F. Solmi, La strutturazione dell’immagine di Alfredo Catarsini, in Alfredo Catarsini 1982 e Antologica 1983.

Esposizioni recenti: Forte dei Marmi, Esplorazioni 2021.