ATELIER E ARCHIVIO

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  • Civici Musei di Villa Paolina Bonaparte, Atelier Alfredo Catarsini particolare prima stanza

  • Civici Musei di Villa Paolina Bonaparte, Atelier Alfredo Catarsini particolare prima stanza

  • Civici Musei di Villa Paolina Bonaparte, Atelier Alfredo Catarsini particolare seconda stanza

  • Civici Musei di Villa Paolina Bonaparte, Atelier Alfredo Catarsini particolare seconda stanza

Nelle soffitte del Palazzo che fu di Paolina Bonaparte, attualmente Villa Museo Paolina Bonaparte,  è visitabile l’Atelier del pittore Alfredo Catarsini 1899-1993.

Qui Catarsini ha realizzato le sue opere per circa cinquant’anni ed è conservato il suo Archivio Storico.

 

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Lo studio di Alfredo Catarsini conserva l’importante archivio dell’artista.
Attraverso documenti, foto, cataloghi, articoli, disegni, libri d’arte, lettere, diplomi e onorificenze si può ricostruirne la personalità e le vicende più salienti della sua lunga vita tutta dedicata all’arte.

Alfredo Catarsini non è stato solo un pittore, ma anche un letterato e un uomo di cultura attento e sensibile. Nell’archivio si trovano i manoscritti dei suoi racconti, le bozze dei suoi due romanzi, uno dei quali da poco rieditato da La Nave di Teseo, i suoi diari e gli articoli che per molti anni ha scritto per i giornali locali e le riviste culturali. In appositi faldoni sono custoditi i giornali che, dagli anni ‘30 in poi, parlano delle sue esposizioni e di innumerevoli notizie della vita culturale e artistica del Novecento.

Di grande interesse la raccolta di tutti i cataloghi e le brochure delle numerosissime esposizioni a cui ha partecipato fin dal 1927, e i cataloghi di artisti a cui era particolarmente legato, nonché la corrispondenza che ha intrattenuto con molti di essi.

Numerose le fotografie sue e della famiglia, in cui compare prima con l’aria innocente di giovanissimo militare e poi di artista consapevole, ritratto nel suo vecchio studio in via Regia e poi in quello di Palazzo Paolina.

Significative le immagini delle sue mostre, da quelle degli anni 30 a l’ultima antologica del 1991 e le fotografie color seppia della giovane moglie e della figlia bambina.

La fascinazione che si avverte nelle stanze in cui è conservato l’archivio è data, oltre che dai documenti, importantissimi e che rievocano un periodo storico lungo e di grande rilievo, dall’atmosfera che ancora si avverte fra queste mura. Guardando il suo cavalletto, la sua tavolozza, i pochi arredi, le tracce di colore sulle pareti avvertiamo l’intensità di una ricerca pittorica profonda e sincera a cui Alfredo Catarsini ha dedicato tutta la sua esistenza.

Claudia Menichini

 

 

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