Composizione meccanica (Donne nell’ingranaggio), 1960-65 ca., china acquerellata su carta, cm 38 x 22, timbro autentica e, a pennarello: “Proprietà famiglia Catarsini/ china/ Composizione/ 23 x 38”.

Nel 1964, Catarsini tiene una personale alla Galleria d’Arte Internazionale di Firenze, espone a Padova, Livorno e Monaco di Baviera, dove vince il premio Dante Alighieri. Nel 1966 è a Parigi, alla mostra Artistes Italiens Contemporains alla Galleria “La palette bleue” e a Milano, dove vince la ‘Stella d’argento’ al premio promosso dall’Istituto europeo di Storia dell’arte. Durante gli anni Sessanta prosegue nelle sperimentazioni e, nel 1969, presenta tre Composizioni meccaniche a Lucca, prima di inaugurare una sua importante mostra a Messina.
In molte di queste opere, spesso tratteggiate o dipinte a inchiostro, l’autore immagina un universo meccanizzato nel quale le figure sono prigioniere degli ingranaggi. In questo disegno non datato, ma plausibilmente riconducibile alla prima metà degli anni Sessanta, due figure femminili sono collocate sul margine di un cerchio dentato che occupa la porzione inferiore, una all’interno e l’altra all’esterno della circonferenza.
All’interno delle due figure, l’autore delinea uno schematico scheletro che le fa muovere in modo meccanico. La donna più in basso sembra comandare due ruote con le mani aperte, mentre l’altra, nella parte superiore, appare come trascinata passivamente dal movimento dell’ingranaggio. In basso a destra, un altro cerchio dentato più piccolo contiene due volti stilizzati, assimilabili a maschere africane. Lo sfondo è caratterizzato da incastri di aree disegnate a tratteggio – continuo o intermittente – orizzontale, verticale od obliquo.
La donna, interiorizzata nel meccanismo, diventa così emblema della disumanizzazione prodotta da questo universo tecnologico che, graficamente costruito, si dà come artificio rivelatore del proprio rudimentale e implacabile funzionamento.
La negatività della tecnologia era già stata avvertita dal dadaismo e sublimata nel rifiuto totale del tecnicismo artistico, ma Catarsini, che proveniva da una linea artistica ad alta tensione psicologica e legata al rispetto delle tecniche della figurazione, non si sottrae alla sfida di raffigurare in modo inedito questo rapporto contraddittorio tra complessità umana e semplificazione della macchina.

Esposizioni recenti: Forte dei Marmi, Esplorazioni 2021.