Nudo femminile (La rossa), 1939, olio su cartone, cm 70 x 50, firmato e datato in alto a sinistra “A. Catarsini/1939”.

Nella vasta produzione dell’artista, il Simbolismo meccanico è stato spesso percepito come divergente rispetto alle opere più legate alla tradizione figurativa, come i paesaggi o i ritratti. Questo nudo femminile, datato al 1939, attesta come l’autore abbia sempre sentito l’intima necessità di non esaurire la propria attività nella pittura più adatta al pubblico o alle giurie dell’epoca, coltivando precocemente un’indagine più libera anche nel campo della rappresentazione della figura umana.
La rossa sembra rappresentare uno scarto stilistico improvviso rispetto alle opere prodotte per le esposizioni ufficiali, agli autoritratti, alle vedute di cantieri e di darsene e alle grandi composizioni a soggetto storico o religioso degli ultimi anni Trenta, tanto che si potrebbe ipotizzare una sua datazione al decennio successivo. In ogni caso, essa ci sorprende per le angolosità di un segno che affonda le proprie radici nel linguaggio espressionista, per le sue semplificazioni deformanti, per la bidimensionalità che annulla le volumetrie di Novecento e per le inflessioni di un linguaggio aggiornato sulle moderne tendenze europee, rivelatrici del suo desiderio di intra- prendere direzioni di ricerca divergenti rispetto a quelle promosse dall’arte ufficiale del periodo.
Se la datazione riportata sulla tela fosse effettivamente quella di esecuzione, il quadro apparirebbe eccentrico e stridente se confrontato con la grande composizione inviata nel 1939 a Cremona, a una manifestazione, cioè, apertamente ostile ad ogni deformazione espressiva e a qualsiasi indulgenza verso la modernità. La pensosa modella, dall’incarnato dipinto a monocromo attraverso una scala di grigi, ci farebbe in questo caso intravede- re, come un Ercole al bivio, il dilemma del pittore alla vigilia della guerra, tra picassiana modernità e pressante richiamo all’ordine.
Il 1939 è per Catarsini un anno denso di partecipazioni a importanti rassegne artistiche regionali e nazionali. Insieme alla sesta Mostra estiva al Kursaal, alla Prima mostra d’arte città di San Miniato e alla XI Interprovinciale di Firenze, spiccano la sua presenza al Primo Premio Bergamo e il secondo posto conquistato al Premio Cremona, le due manifestazioni che si contendevano il primato nel panorama pittorico dell’Italia fascista.

Esposizioni recenti: Firenze, Alfredo Catarsini 2005; Forte dei Marmi, Esplorazioni 2021; Lucca, Alfredo Catarsini 2022.