L’attesa (Mogli di pescatori), 1976, olio su tela, cm 50 x 40, firmato e datato in basso a sinistra “A. Catarsini/
1976”. Al verso, autentica di Mity Catarsini e talloncino: “Mostra Firenze 2005, L’attesa”.
Catarsini è sempre rimasto fedele a una linea di lavoro in grado di esaltare la dignità dell’essere umano, in par- ticolare degli uomini e delle donne della sua città, soprattutto di quella marinara che, amata con slancio e gene- rosità, sarà il nucleo generatore della sua pittura fino al termine della sua attività.
Moltissime sue opere sono dedicate alla narrazione di questo mondo attraverso soggetti che non rappresentano la Viareggio estiva e mondana, bensì la sottile malinconia che questa città è in grado di restituire in modo unico. L’artista si sentiva parte di quell’universo fatto di marinai, di maestri d’ascia e di donne in attesa del rientro in porto dei pescatori. Il tema, tipicamente vianesco, viene da lui risolto in modo meno disperato e follemente tragico rispetto al maestro, ancorché carico di una forte tensione espressiva. Il soggetto, infatti, è riletto sull’on- da lunga di quel realismo esistenziale sviluppatosi in Italia a partire dagli anni Cinquanta, pur conservando i caratteri di un “realismo toscano di tangenza espressionista” le cui radici sono da individuarsi in Viani, Rosai e ancor prima in Fattori. (1)
I dipinti dedicati a questo soggetto sono numerosi e connotati da un linguaggio scabro ed essenziale, fatto di pennellate energiche e di vibrazioni cromatiche, su registri per nulla preziosi, senza compiacimenti luministici. Il suo naturalismo aspro è caratterizzato da una ruvidezza che è parte integrante del carattere della gente di Viareggio e di un versante importante della pittura toscana.
Come in gran parte della sua pittura, in questa tela la donna è protagonista del dipinto, con il ruolo che le è stato assegnato da una tradizione secolare: vincolata alla terra è in attesa dell’uomo che va per mare.
A questa terra madre, che è la Versilia, egli resterà sempre legato dipingendo, quasi come per necessità esisten- ziale, donne curve dagli abiti maculati, poveri ma dignitosi, popolane dai volti dolenti e figure in nero avvolte nei loro scialli di lana e serrate nella loro dolente attesa.
A Viareggio, nel luglio 1977, la Galleria Il Magazzino del Sale, allestisce la Prima Rassegna Arte Figurativa, come omaggio a Lorenzo Viani e a Moses Levy, che vedrà anche la presenza di Catarsini.
Lo stesso anno viene annunciata anche l’uscita di un suo nuovo romanzo, Fra l’incudine e il martello; mai pubblica- to è ambientato nella Viareggio degli anni Venti, quella della sua gioventù, nella quale si respira un clima intriso di ideali anarchici e socialisti, popolata da personaggi che tanto ricordano il mondo di Viani.
- N. Micieli, in Per ricordare Alfredo Catarsini 2010, pp. 9-11.
Esposizioni recenti: Viareggio 1999, Alfredo Catarsini nella pittura del Novecento 2000; Firenze, Alfredo Catarsini 2005.