1. Marina invernale, 1959, olio su tavola, cm 30 x 40, firmato e datato in basso a destra “Alfredo Catarsini/1959”.
  2. Marina con capanni, 1950-55 ca., olio su cartone, cm 24 x 42, data illeggibile e firma in basso a destra “…/ A.
    Catarsini”. Sul verso, a penna, “Mity 1975”.

Natura, silenzio e bellezza del paesaggio sono i protagonisti di queste vedute di spiagge versiliesi che tornano selvagge come nei primi anni del secolo, come se il boom del turismo balneare non le avesse ancora violen- tate. I capanni solitari sono le uniche testimonianze della presenza umana fra la vegetazione e la rena battuta dal vento, sotto cieli striati da nuvole irrequiete. Le due marine sono dipinte con pennellate veloci, sintetiche e apparentemente trasandate in una scrittura che, in alcuni punti, rasenta l’informale. Il segno sprezzante rivela la consuetudine del gesto come la traccia “antigraziosa” di un atteggiamento naturalista che ancora cerca l’idillio, ma che ora accentua l’espressività del gesto e del colore per comunicare il sentimento provato di fronte a un paesaggio in via di trasformazione, come se la poesia di quei luoghi necessitasse ora di nuove forme espressive in grado di cristallizzare la bellezza perduta.
Durante i secondi anni Cinquanta, Catarsini partecipa alla VII e VIII Quadriennale a Roma, con Monache sulla spiaggia e Scheletri sulla spiaggia, al Premio Modigliani di Livorno, alle mostre nazionali del ritratto di Firenze, all’E- sposizione Nazionale d’Arte Pura di Napoli, al Premio Ramazzotti a Milano e alla Mostra collettiva di Lindau.

Esposizioni recenti (Marina invernale): Viareggio, Alfredo Catarsini 1999; Forte dei Marmi, Esplorazioni 2021.