XXII PREMIO REGIONALE ALFREDO CATARSINI 2024

Cambiamo il punto di vista!

REINTERPRETIAMO UN’OPERA D’ARTE E RENDIAMOLA FRUIBILE

A CHI È CIECO O IPOVEDENTE

Testo audioregistrato

Realizzazione

7aR NUDO DI SCHIENA
Materiali:gesso, cartapesta, creta, carta eva, fimo, dimensioni cm 57 x cm 40 , profonda cm 44

Testo audio

Nudo di schiena è il titolo dell’opera di Catarsini, è un disegno su lastra di metallo che misura 33×29 cm e raffigura una donna in posizione recumbente su un letto che volta le spalle allo spettatore.

La nostra opera reinterpreta questo soggetto in chiave scultorea la figura, infatti, a tutto tondo ed è posta all’interno di una scatola aperta su due lati delimitati da cornici le cornici sono stondate verso l’interno in modo da invitare la mano ad esplorare. Sono pensate per ricordare un quadro, che con la tridimensionalità prende vita e ci fa entrare dentro il disegno originale. Il tunnel creato dalla scatola fa da collegamento alla doppia visione dell’opera, da un lato infatti troviamo la scultura di schiena come l’aveva raffigurata Catarsini, dall’altro lato invece c’è la nostra interpretazione della figura femminile con una cavità al centro dell’addome dal quale si ha accesso alla cassa toracica. Abbiamo deciso di raffigurarla così per simulare l’accesso a qualcosa di ancora più intimo, a qualcosa che di solito non si può vedere. La scultura è adagiata su un lenzuolo che ricordi la morbidezza di un letto.

Realizzazione:

Per iniziare abbiamo fatto un bozzetto della scultura utilizzando la creta, che abbiamo poi ricoperto in gesso per creare uno stampo.

Dopo aver estratto la creta dall’interno dello stampo ingesso abbiamo ricoperto l’interno del calco con la cartapesta la cartapesta è diventata la struttura di base per la nostra opera, con l’utilizzo di colla specifiche abbiamo ricoperto il corpo di carta eva, la quale caratterizzata dall’essere soffice e facilmente modellabile tramite il calore.

All’interno della cavità addominale, dove si trova la cassa toracica in vista è stato utilizzato il fimo per rendere la rigidità alle ossa punto la scatola dove è posto l’elaborato è in legno e il corpo poggia sul lenzuolo bianco.