Autoritratto, 1943, olio su tela, cm 50 x 40, firmato e datato in basso a sinistra “A. Catarsini/1943”, autentica autografa al retro.

Fra il 1941 e il 1943, Catarsini partecipa alle principali rassegne toscane e nazionali affiancando alla ricerca compositiva la necessità di una ricognizione più profonda e interiore dell’uomo, come ben testimoniano gli autoritratti dipinti in questi anni, sinceramente interrogativi e autoriflessivi, rivelatori delle inquietudini che progressivamente maturano nello svolgimento della guerra. In questo autoritratto del 1943, il volto appare più sofferto rispetto a quello eseguito l’anno precedente; i tratti sono più marcati e sembra percorso da un’energia irrequieta, che si coglie anche nel trattamento dei capelli e nei rialzi luminosi del modellato chiaroscurale. L’autore si mostra di tre quarti, con il capo ruotato verso destra, la capigliatura scomposta e la camicia aperta sul collo. Lo sguardo penetrante esprime accenti intensi e drammatici, sottolineato dalle vibranti pennellate e dall’intonazione cromatica ombrosa, percorsa da improvvisi bagliori.
Ancor più significativo è il confronto con il raffinato autoritratto del 1941, nel quale il pittore si ritrae nel suo atelier in via Regia, seduto al centro del dipinto mentre guarda lo spettatore, con il braccio sinistro alzato e la punta del pennello davanti al mento, quasi mimando l’atto di dipingere. Due anni più tardi la consapevolezza e l’orgoglio per la raggiunta maturità professionale e i successi conseguiti a livello nazionale hanno lasciato il posto a una più severa introspezione.
Attraverso queste tre autorappresentazioni si può cogliere il mutamento della propria immagine rispetto al progressivo aggravarsi della situazione italiana durante il conflitto.

Esposizioni recenti: Viareggio, Alfredo Catarsini 1999; Forte dei Marmi: Esplorazioni 2021; Lucca, Alfredo Catarsini 2022; Firenze, L’artista allo specchio 2023.