Cantiere (Cantiere navale), 1936, olio su tela, cm 78 x 98, firmato e datato in basso a sinistra “A. Catarsini”.

I dipinti realizzati alla metà degli anni Trenta si impongono per la solidità delle pennellate che strutturano i volumi, profilati con vigore e sicuri nel modellato. Tali cifre formali caratterizzano sia i quadri di figura, con personaggi spesso ritratti in misteriose conversazioni, sia i suoi paesaggi silenziosi che rivelano attenzione alla struttura prospettica e compositiva, riacquistando il loro tradizionale ruolo di sfondo e contesto dell’attività dell’uomo. Nelle numerose esposizioni a cui prende parte nei secondi anni Trenta compaiono con più frequenza vedute dei cantieri navali di Viareggio, nei quali il paesaggio si caratterizza come lo scenario naturale del lavoro operaio. Catarsini, sin dagli anni Venti, aveva sempre mostrato interesse per questo tema, lungo le strade, i canali e le darsene della sua città. I cantieri diventavano il luogo dove l’uomo edificava e creava monumentali macchine di legno in grado di dominare l’ambiente naturale.

Nello splendido Cantiere navale del 1936, il grande veliero s’impone con le sue dimensioni. Lo scafo taglia obli- quamente il campo visivo, con le alberature che fuoriescono dall’inquadratura e il bompresso che scivola sopra le costruzioni e la linea lontana dei monti, quasi a voler fendere un cielo biancazzurro, denso e solido. Sotto la fascia rossa della chiglia ferve l’attività dei carpentieri e dei calafati, così come di altri operai in primo piano, nel triangolo stretto delle passerelle e del viottolo che conduce al capanno e serra la composizione con la sua geometrica facciata.

Durante l’estate dello stesso anno, Catarsini espone nove opere, ammirate da Primo Conti, al Kursaal Viareggio, dove ottiene il suo primo vero successo con Velieri in cantiere, acquistato dal Ministero della Cultura Popolare per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma. (1)

Sempre nel 1936, fra agosto ed ottobre, presenta quattro dipinti alla Terza Mostra d’Arte di Seravezza e due paesaggi realizzati a fresco alla IX Mostra d’Arte Toscana di Firenze che dichiarano, anche nella scelta tecnica, la sua adesione alle nuove linee della pittura del tempo, confermata anche nell’ambito della pittura di figura a sfondo religioso, attraverso il recupero della pittura parietale come nel murale Le nozze di Maria, dipinto sulla facciata della chiesa di San Giuseppe a Viareggio. Nella composizione, quasi completamente perduta, si legge a malapena ciò che resta della morbida stesura del panneggio, che rimanda ai modi del primo Quattrocento fio- rentino, richiamando soluzioni masaccesche e la semplicità di una pittura «senza ornato». Fra gli astanti, l’autore si autoritrae di profilo sinistro, proprio “al centro della narrazione, intento ad assistere alle nozze di Maria svolte all’interno di un edificio classico con scalinata annessa e colonne lisce”. (2)

Nell’autunno del 1937, l’artista è ammesso alla Seconda Mostra del Sindacato Nazionale allestita alla Palazzina spagnola di Napoli, dove presenta un altro Cantiere nel quale le imponenti prue di due velieri sovrastano gli edifici avanzando maestose verso l’osservatore. (3)

  1. Velieri in cantiere, acquistato Ministero della Cultura Popolare, per la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, alla Mostra d’arte al Kursaal di

artisti toscani e complessiva delle opere di Lorenzo Viani, Sindacato artisti di Lucchesia, luglio-settembre 1936: disperso.

  • Le nozze di Maria, 1936, murale, cm 200 x 500 ca, Viareggio, Chiesa di San Giuseppe; vedi Pucci 2021, pp. 102-103.
  • Cantiere, fotografia con iscrizione a penna che riporta la data “1937”, in Alfredo Catarsini 2021, p. 130: Seconda Mostra del Sindacato Nazionale

Fascista di Belle Arti, Napoli, Palazzina spagnola, settembre-ottobre 1937: disperso. Infra p. 34.

Esposizioni recenti: Lucca, Alfredo Catarsini 2022.