Lorenzo Viani, 1930, monotipo, cm 44 x 28, firmato e datato in basso a sinistra: “Acatarsini/ 1930”.

Il rapporto di Catarsini con Viani fu lungo e intenso. Iniziato almeno nel 1919 durò fino al 1936, anno della morte del venerato “maestro” al quale Catarsini dedicherà molti scritti e disegni, come questa bella caricatura che ne tratteggia il profilo adunco con affettuosa ironia e fraterna simpatia. La venerazione per lui resterà im- mutata anche successivamente, come testimoniato dalla lunga corrispondenza con la vedova Giulia Viani, dalla vicenda del monumento realizzato da Arturo Martini, dai numerosi ritratti e da alcuni penetranti scritti, come quello apparso nel 1968 su “Versilia Oggi” illustrato da un disegno che deriva da quello conservato alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio. (1)

Nel monotipo, il disegno viene eseguito su lastra metallica con inchiostro calcografico e poi stampato in un unico esemplare. L’abilità in campo grafico di Catarsini lo porterà a insegnare all’Istituto “Stagio Stagi” di Pietrasanta, dove ricoprirà poi la cattedra di Disegno dal vero fino al 1969 e, dal 1965, a lavorare per il mensile “Viareggio Ieri”, diretto da Francesco Bergamini. Tre anni dopo, prenderà avvio la lunga collaborazione con “Versilia Oggi”, che durerà fino al 1982 e vedrà la realizzazione di articoli e disegni nella rubrica “Incontri con Catarsini”. Raffaello Bertoli ci ricorda che fu proprio Viani a “istigarlo” alla pittura e che “Catarsini fu disegnatore disinvolto, incisivo e raffinato. Disegnava continuamente anche quando chiacchierava e discuteva con amici e conoscenti.” Egli era capace di “imprimere al segno comunicativa immediata”. I suoi disegni a matita avevano velocità ed eleganza. Cercava sempre “un gesto, una piega segreta, il punto di fusione con le cose, il movimento, il ritmo. Andava e tornava col segno, inseguiva un’idea” (…) A volte ripeteva lo stesso disegno, accelerando il percorso della matita, cercando di cogliere ciò che in un attimo appare e scompare”. (2)

Il 1930 vede la fine di un periodo caratterizzato da una progressiva intensificazione della sua attività espositiva: nel 1927 partecipò all’Esposizione Nazionale dell’Arte del Paesaggio a Bologna e nel 1928, alla prima Mostra Regionale d’Arte Toscana nei chiostri di Santa Maria Novella a Firenze. Nella primavera del 1929 prese parte alla Prima esposizione provinciale d’arte al Palazzo del Governo di Lucca e, a luglio, tenne la sua prima per- sonale alla Villa Paolina di Viareggio. Negli anni seguenti esporrà al Premio di pittura Golfo della Spezia, su invito di Marinetti, membro della giuria insieme a Fillia, Casorati e Prampolini e sarà costantemente presente alle mostre del Kursaal, dalla prima edizione del 1934 alla sesta nel 1939, con dipinti di qualità che interpretano il mutamento di gusto dell’arte italiana alla metà degli anni Trenta.

  1. A. Catarsini, Viani, 1930, china e matita su carta, cm 35 x 25. Il disegno fa parte del nucleo di 30 opere donate nel 2000 dai figli Orazio e Mity Catarsini alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Viareggio “L. Viani”. Vedi Catarsini 1968, p. 3.

2. Bertoli 2000, pp. 11-12 e R. Bertoli, in Alfredo Catarsini 2005, p. 12.