Trascorso il periodo pasquale, riprendono gli incontri culturali paralleli alla mostra Alfredo Catarsini: dalla darsena alla Linea gotica. Paesaggi, figure e grandi composizioni pittoriche (1917 – 1945), prima, grande retrospettiva dedicata ai primi 30 anni d’arte del maestro viareggino che prosegue fino a domenica 8 maggio – al Palazzo delle esposizioni della Fondazione Banca del Monte di Lucca, in Piazza San Martino 7 – e che lo scorso 14 aprile si è arricchita di un’opera in più (il Doppio autoritratto, olio su tavola del 1934) recentemente rintracciata a Firenze.

Dopo il corso di aggiornamento per giornalisti iscritti all’Ordine Nazionale previsto per giovedì 21, è programmato per sabato 23 aprile, con inizio alle 17.30 e sempre con ingresso libero, l’incontro dal titolo “Giorni neri di Alfredo Catarsini: il colore negato” cui presenzieranno Cristina Acidini (Presidente dell’Accademia delle arti del disegno nonché membro del Comitato scientifico della Fondazione Alfredo Catarsini 1899), la giornalista e scrittrice Elena Torre e la Presidente dell’Associazione Lucchesi nel mondo, Ilaria Del Bianco.

Il tema dell’incontro è legato a Giorni neri, il romanzo che Alfredo Catarsini pubblicò nel 1969 (rieditato nel 2021) e che si basava sui suoi personali ricordi di quando, nell’estate del 1944, fu sfollato da Viareggio in Lucchesia. Nel romanzo i tre protagonisti Nando, Frustino e Delta, la giovane partigiana, le vicende drammatiche di quei giorni e il paesaggio man mano si fondono a delineare un’unica opera corale.

L’intervento di Cristina Acidini verterà principalmente sull’estetica del libro: «Nella prosa schietta con cui Catarsini descrive, da sfollato in Val Freddana, i terribili tempi del passaggio del fronte e della resistenza partigiana nella seconda guerra mondiale, i colori sono evocati con parsimonia, le tinte sono austere, i toni ombrosi. La sua tavolozza di pittore, colma tinte smaglianti, è idealmente appesa al chiodo: se Giorni neri fosse un quadro, sarebbe un severo monocromo, una sorta di Guernica di Picasso L’alternanza di bianco e di nero si afferma come il motivo dominante, che in variazioni innumerevoli si esprime contrapponendo luce e ombra, diurno e notturno e, in definitiva, Male e Bene. Fin dalla copertina, una stralunata faccia post cubista in bianco e nero annuncia la bicromia prevalente nel libro».

Da parte sua Elena Torre sottolineerà che «Catarsini non è stato solo un pittore, lo dimostrano i suoi tanti racconti pubblicati sulle riviste, veri e propri ritratti in parole dei suoi contemporanei; lo dimostrano i suoi pensieri affidati a taccuini e diari, lo dimostra Giorni Neri il suo primo romanzo, testimonianza indelebile della sua esperienza durante gli anni in cui era sfollato con la famiglia in Val Freddana».

Quindi Ilaria Del Bianco parlerà di Catarsini e dei «bellissimi doni che ha lasciato con la sua arte»; in particolare ricorderà «gli affreschi nella chiesa di San Martino in Freddana, che decorano l’abside in unaequilibrata commistione tra canone classico e contaminazione contemporanea.Un prezioso tesoro artistico che si inserisce in un più ampio percorsoche va ad includere altri importanti luoghi disseminati nel Comune diPescaglia, tra cui il museo Pucciniano di Celle, di proprietà dellanostra Associazione».

LE IMMAGINI DELL’INCONTRO

Al tavolo Elena Torre, Ilaria del Bianco, Cristina Acidini e Alberto Del Carlo, in visita guidata la a delegazione dell’associazione Lucchesi nel mondo.