Claudia Menichini, critica d’arte, è stata chiamata, il 18 mazo, a parlare sul tema “Il Kursaal e la cultura figurativa in Versilia negli anni ‘30 e ‘40 del Novecento”.

All’epoca l’edificio era estremamente attraente grazie alla sua unicità architettonica e agli stili che lo caratterizzavano e per questo divenne uno dei luoghi più frequentati della Viareggio di inizio secolo. Catarsini espose al Kursaal alla prima mostra estiva del 1934 (con il ritratto della figlia Mity) che segnò un cambiamento importante per le mostre del territorio, anche se sin dal 1932 l’artista aveva lavorato alle decorazioni interne dell’edificio, che lo abbellivano in particolari occasioni. Nel 1935 Catarsini partecipa nuovamente alla mostra del Kursaal col dipinto Le amiche nella pioppeta, una delle opere recentemente ritrovate. Il dipinto ebbe una vasta risonanza di critica e sulla stampa. Nel 1938 Catarsini fa parte della commissione organizzatrice della mostra estiva del Kursaal e quattro anni dopo prese di nuovo parte alla mostra estiva. Poi nel ’44 l’edificio fu bombardato e ricostruito in maniera diversa. Per un decennio il Kursaal fu la vetrina privilegiata degli artisti attivi in Versilia in quegli anni, come Martini, Carrà, De Grada, Dazzi, Moses-Levy, Carlesi, Primo Conti e altri. Fu qui che Catarsini conobbe, tra gli altri, Nomellini e Cascella. Nell’archivio Catarsini a Villa Paolina di Viareggio è comunque presente una vasta documentazione del rapporto tra l’artista e il Kursaal in quegli anni decisivi.

Elena Martinelli, Paola Chini e Claudia Menichini dopo l’incontro