CAMMINO – I LUOGHI DI CATARSINI

4 – NOTIZIE SU FORTE DEI MARMI

A partire dal 1513, con il Lodo arbitrale di Papa Leone X figlio di Lorenzo il Magnifico, Forte dei Marmi fa parte della Versilia storica, con Pietrasanta, Seravezza e Stazzema, sotto il dominio di favore di Firenze. Da allora fino al 1859 con il nome di Capitanato, poi di Vicariato di Pietrasanta, la Versilia storica rappresentò una specifica unità territoriale ed amministrativa nell’ambito della Repubblica di Firenze, del Ducato e infine del Granducato di Toscana, retto prima dai Medici e quindi dagli Asburgo-Lorena. Il 26 aprile 1914, da piccola frazione del Comune di Pietrasanta, Forte dei Marmi diventò comune indipendente, grazie ad una proposta di legge firmata dal Re Vittorio Emanuele III proprio in quella data.

Per descrivere Forte dei Marmi occorre partire proprio dal nome e dalle parole Forte e marmo: il Forte Lorenese, chiamato anche più semplicemente Fortino, è il simbolo per eccellenza della città e compare anche nello stemma. L’edificio fu costruito a scopo difensivo verso la fine del Settecento, per volere del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo e, nel corso degli anni, venne anche usato come magazzino dei marmi; “l’oro bianco”, il marmo, dalle Apuane veniva trasportato al mare con i carri trainati da buoi a quel pontile dove un tempo una gru chiamata “mancina” lo caricava sui navicelli, in partenza per mete lontane. Oggi il pontile offre una delle più belle passeggiate del territorio, racchiusa fra il mare e le montagne.

Intorno al Fortino nacque ben presto un piccolo borgo di pescatori e naviganti che assunse dimensioni maggiori quando, a piccoli passi, fu bonificata la campagna circostante cosa che indusse molti nuclei a spingersi verso la costa divenuta più vivibile e sicura.

Il Fortino è diventato il cuore e il simbolo del paese, nonché oggi spazio espositivo, dove si organizzano mostre ed eventi di calibro nazionale e internazionale; molte personalità hanno scelto di viverci o soggiornarci, come il tenore Andrea Bocelli; qui è nata la Regina Paola di Liegi e la famiglia Agnelli per lunghi anni vi passava l’estate, compresa Susanna “Suni” Agnelli che proprio a Forte dei Marmi sposò Urbano Rattazzi.

Grandi artisti dal 1700 ai giorni nostri vi hanno trascorso dei periodi più o meno brevi. I primi a scoprire questo territorio furono i tedeschi della Scuola Romana, Hans von Marees, arrivato nel 1891, insieme agli storici dell’arte Hildebrandt e Fiedler. Nel 1892 giunse il grande pittore svizzero Böcklin e più tardi Aldous Huxley, che qui nel 1925 detta vita al suo romanzo satirico Foglie secche. Negli anni Venti del Novecento arrivò anche Thomas Mann, che nel 1929 scrisse la novella Mario e il Mago, pubblicata nel 1930. Questa fu l’unica opera del grande artista interamente dedicata all’Italia e racconta la una sua vacanza a Forte dei Marmi (prima al Grand Hotel e poi all’Hotel Regina), dove assistette ad uno spettacolo di un improvvisato illusionista: Cesare Gabrielli, diventato nel racconto di Mann il Mago Cipolla.

Un interesse che non si è mai interrotto, accresciuto anche dal turismo vacanziero internazionale attirato dalle famiglie importanti che hanno qui le loro dimore.

La storia del turismo di élite è ricca di aneddoti. Certamente fu Viareggio la città più importante e famosa del litorale che man mano andò popolandosi e strutturandosi per far fronte alle esigenze di una clientela sempre più esigente. Ma essendo diventata troppo frequentata e chiassosa, si cominciò a preferire il resto del litorale a partire da Lido di Camaiore a salire verso nord, che offriva maggiore tranquillità, in una natura incontaminata di spiagge di dune, pinete e silenzio.

E fu così che Forte dei Marmi vive un periodo di splendore prima e dopo l’ultima grande guerra. Definita “terra di poeti e sognatori” vide Carrà, D’Annunzio e Malaparte. Susanna Agnelli, nel libro “Vestivamo alla marinara” molto racconta della sua famiglia al Forte dei Marmi che fu luogo di elezione anche di intellettuali di varia provenienza. Benissimo raccontata da Giorgio Giannelli nella “Bibbia di Forte dei Marmi” la vicenda del Quarto Platano nel Caffè di proprietà di Pia e Sandro Balderi, convolse sempre e per anni un nutrito milieu di talenti che discutevano, litigavano, pettegolavano sulle vicende politiche e culturali delle varie epoche, dal ’50 al ’70 del XX secolo.

Molte carriere presero a correre nei conversari dei maestri, altre si sconvolsero. I caratteri degli artisti erano aspri e vitali, sempre presenti e assidui polemici che con il poeta Enrico Pea qui si ritrovavano per incontrare De Chirico e Savinio, Calamdrei e Repaci, Longhi e Papini, Soffici e Dazzi, Montale e Pavese, Catarsini e Tobino, Bontempelli, Anna Banti e Ungaretti, Maccari e Gatto.

Carlo Emilio Gadda nel 1950 scrisse a proposito di Forte dei Marmi: “Qui, al Quarto Platano del “Battifredo”, gli amici dall’alto intelletto, onorandomi della loro conversazione, mi assistono misericordi, confederati in una specie di croce rossa balnearia”. Lo stesso Montale quando gli chiedevano cosa preferisse fra le attrattive di Forte dei Marmi rispondeva “il mare, le pinete e i platani del caffè Roma” e definì il mare versiliese “mare infinito di creta e di mondiglia”.

Se questa è la storia, il presente offre una realtà fatta di eleganza e sobrietà, con servizi personalizzati e un territorio coscientemente mantenuto a misura d’uomo. Basti pensare alle ville dell’elegante quartiere di Roma Imperiale, dove famiglie di eccellenza, ancora oggi, vi coltivano le proprie relazioni, molto spesso traslandole nei periodi estivi da Firenze, Roma e dalle più importanti città del nord Italia.

Non è un caso che la bicicletta sia il mezzo privilegiato per muoversi e non solo in estate. In bici si va al mare, negli oltre cento stabilimenti balneari dislocati sul litorale, al celebre “Mercato del Forte”, che ogni mercoledì mattina (in estate anche la domenica) attira migliaia di visitatori, oppure semplicemente in giro per il paese a curiosare fra le splendide ville che ormai si trovano in tutto il territorio cittadino. Ma il cuore pulsante di Forte dei Marmi è il centro, dove le più grandi griffe della moda italiana e internazionale hanno aperto i loro showroom accanto a ristoranti stellati o squisitamente autoctoni che propongono menu ricercati e piatti tipici della tradizione. Molteplici sono le peculiarità di questo paese, che ogni anno accoglie i suoi affezionati ospiti con un rituale rimasto fedele a sé stesso nel corso del tempo.