CAMMINO – I LUOGHI DI CATARSINI

7 – DESCRIZIONE DELLE OPERE A CASTAGNORI

Descrizione audio

Gli anni tra il 1943 e il 1945 rappresentano il periodo più intenso e prolifico della produzione artistica di Alfredo Catarsi nella rappresentazione ad affresco di soggetti sacri di grandi dimensioni.

Catarsini conduce la tecnica ad affresco seguendo gli antichi e complessi metodi tradizionali e con l’uso di cartoni trasferendo cioè, mediante incisione, il disegno dai bozzetti preparatori disegnati su carta, sull’intonaco ancora umido della parete. Alcuni di quei cartoni sono esposti nel Municipio di Camaiore.

Nel 1945 Catarsini fu chiamato ad affrescare le due pareti ai lati dell’altare maggiore della chiesa romanica di San Tommaso Apostolo in Castagnori. L’artista scelse di rappresentare in entrambe le opere “La chiamata dei discepoli”. Le opere sono state restaurate nel 2008 da Marco Cigolotti. Gli affreschi, di ottima qualità, erano stati danneggiati da infiltrazioni di acqua e sali, che sono riaffiorati sulla superficie dipinta. Una volta eliminati questi fattori di degrado, si è potuto procedere con la reintegrazione pittorica, utilizzando pigmenti naturali e tempere stese ad acquarello e sottotono.

  1. La chiamata dei discepoli, affresco a sinistra dell’altare della Chiesa di San Tommaso Apostolo in Castagnori 1945, altezza 300 centimetri, larghezza 280 centimetri.

La scena è contornata da decorazioni pittoriche ripetitive preesistenti realizzate dal decoratore Pietro Bianchi nel 1909.

L’affresco rappresenta, in un ambiente campestre, le figure dei futuri discepoli che ascoltano le parole di Gesù. In primo piano sulla sinistra troviamo un discepolo seduto con il volto assorto appoggiato a una mano, la veste bianca e un grande mantello scuro, ai suoi piedi un’ampia giara aperta e un’anfora, sulla destra si trova una figura in piedi dai lunghi capelli d’oro, dietro di lui c’è Gesù che è raffigurato più in alto di tutti, con la mano destra alzata in segno di benedizione mentre si rivolge a un gruppo di tre uomini che si trovano in piedi davanti a lui, tutti hanno l’aria seria e concentrata: stanno ascoltando le sue parole. La composizione creata da Catarsini crea una sorta di cerchio al cui centro si trova una colomba simbolo dello Spirito Santo. Sullo sfondo si vede un bel un paesaggio che ricorda le nostre colline versiliesi, con un piccolo paese arroccato con cipressi e torri su una collina dove Catarsini raffigura anche la piccola chiesa di Castagnori, sotto si vedono molti alberi di olivo a formare quasi un mare verde argentato, in lontananza si intravede uno spicchio di lago. In basso a destra l’affresco è firmato: A. Catarsini da Viareggio dipinse A.D. 1945

L’opera è stata restaurata nel 2008 da Marco Cigolotti. Gli affreschi, di ottima qualità, erano stati danneggiati da infiltrazioni di acqua e sali, che sono riaffiorati sulla superficie dipinta. Una volta eliminati questi fattori di degrado, si è potuto procedere con la reintegrazione pittorica, utilizzando pigmenti naturali e tempere stese ad acquarello e sottotono.

2. La chiamata dei discepoli sul lago di Tiberiade, affresco a destra dell’altare nella Chiesa di San Tommaso Apostolo in Castagnori, 1945, altezza 300 centimetri, larghezza 280 centimetri.

La scena è contornata da decorazioni pittoriche ripetitive preesistenti realizzate dal decoratore Pietro Bianchi nel 1909

L’affresco di destra raffigura la Chiamata di Gesù sul Lago di Tiberiade. Gesù è ritratto al vertice della composizione che ha un andamento piramidale. Catarsini lo raffigura con la veste bianca e un grande manto rosso, la sua mano sinistra è in atto di benedizione, e la destra serra il suo manto all’altezza della vita. Dietro di lui in secondo piano si vede la sponda di un lago con delle barche e due pescatori intenti a tirare le reti.

Nella parte bassa dell’affresco a sinistra, verso di noi, si vede un cane nero, seduto tranquillo e simbolo di fedeltà. Davanti a lui sulla destra si trova un uomo inginocchiato che si sorregge con un bastone nella mano sinistra, dietro di lui, in secondo piano, due uomini dal torso nudo, sono pescatori, diverranno pescatori di anime, entrambi tengono un remo e i loro volti sono rivolti a Gesù. Ritornando alla parte sinistra dell’affresco, dietro il cane, troviamo l’unica figura che non guarda il Messia, è ritratto seduto su una roccia, rivolto verso chi guarda ed è vestito con una larga tunica gialla e un mantello color ruggine, dietro di lui un altro personaggio ha invece un’espressione estatica e sembra abbeverarsi delle parole di Gesù. La figura di Gesù ha alle sue spalle un folto albero dalle foglie di un verde acceso che simboleggia l’albero della Vita. L’affresco ha colori intensi e caldi.

L’opera è stata restaurata nel 2008 da Marco Cigolotti. Gli affreschi, di ottima qualità, erano stati danneggiati da infiltrazioni di acqua e sali, che sono riaffiorati sulla superficie dipinta. Una volta eliminati questi fattori di degrado, si è potuto procedere con la reintegrazione pittorica, utilizzando pigmenti naturali e tempere stese ad acquarello e sottotono.