CAMMINO – I LUOGHI DI CATARSINI

1 – Descrizione del Cammino

La Fondazione Alfredo Catarsini 1899  ha ideato questo Cammino per far conoscere l’artista invitando tutti a visitare queste terre meravigliose, percorrendo le strade e sostando nei luoghi dove la storia di Catarsini ebbe inizio e da dove egli ha tratto ispirazione per la sua straordinaria produzione artistica e letteraria. Il sodalizio  della Fondazione Catarsini con il Touring Club Italiano ha come obiettivo la scoperta di una migrazione creativa tra l’artista e i suoi luoghi. Una storia palindroma di bellezza, dalla pennellata profonda del Maestro alla natura impetuosa e dolce della Versilia, dove uno dà all’altro e viceversa. E’ come andare in cammino accompagnati da una presenza costante di magìa e di emozione, come se l’artista ci suggerisse cose. Otto totem posizionati nei luoghi dove sono esposte le opere  raccontano con notizie e curiosità l’atmosfera magica che qui ancor oggi si respira, la storia di questo territorio e le bellezze del suo paesaggio, l’ ambiente naturale e umano nel quale egli ha vissuto lungo tutto il Novecento e che ha rivelato all’Italia e al mondo intero. Di questo secolo, Catarsini ha ritratto i drammi, le speranze e i cambiamenti tumultuosi, attraverso un’arte e una poesia che muta restando sempre se stessa. E così, versiliando insieme lungo il percorso della sua anima,  nella solitudine e nel silenzio così come nel rumore della folla, possiamo meglio comprendere il suo motto “il mondo va, la mia arte arriva”.

Il Cammino I luoghi di Catarsini
Se immaginiamo di guardare dalle vette delle Apuane il Cammino I luoghi di Catarsini vediamo percorsi che attraversano un territorio esteso dalle montagne al mare, con borghi e campagne e un paesaggio incredibilmente vario che racchiude il cuore della Versilia, la terra che il pittore ha attraversato e amato, facendola amare attraverso la sua arte.
Da Viareggio, come al centro di una rosa dei venti, Catarsini ha attraversato buona parte del Novecento vivendone le profonde trasformazioni artistiche e storiche. Le tracce si possono osservare percorrendo le strade da lui battute, visitando i luoghi che ne custodiscono le memorie e che registrano i mutamenti di stile così come i grandi cambiamenti storici di un secolo tanto breve quanto drammatico.
Disegnando un ideale quadrilatero, nel vertice sudorientale spiccano le mura di Lucca, la città dove ha studiato, con le sue splendide architetture e il suo Palazzo Ducale dove è esposto ll grano della bonifica lucchese, il grande quadro che parla delle illusioni di un’Italia fascista che nel 1940 entrava in guerra avviandosi verso il disastro.
Più a settentrione, salendo da Lucca lungo la val Freddana, scorgiamo la chiesa San Tommaso a Castagnori, che di Catarsini conserva gli affreschi dipinti nel 1945 dopo la fine del conflitto e quelli realizzati l’anno prima nella chiesa parrocchiale di San Martino, frazione di Pescaglia, durante il tragico sfollamento degli abitanti della Versilia. Ai sanguinosi avvenimenti di questi anni è ispirato il romanzo Giorni neri che Catarsini scrisse dopo il conflitto, basandosi su appunti e disegni del periodo.
I disegni preparatori per questi splendidi affreschi si possono ammirare nel Municipio di Camaiore mentre nel vicino Museo di Arte Sacra è esposta la deliziosa Madonnina delle darsene, dove il volto della Madonna è il ritratto della figlia Mity, che ci rimanda idealmente a Viareggio, ai canali e ai cantieri che il pittore ha amato fin dall’adolescenza e che ha ininterrottamente dipinto per tutta la vita.
Un altro cartone preparatorio per gli affreschi di San Martino appartiene alla collezione della Banca Versilia, Lunigiana e Garfagnana di Pietrasanta, nella cui sede espositiva sono in mostra altre opere grafiche che ritraggono la sua aula di Disegno dal vero e il ritratto di un allievo dell’Istituto Stagio Stagi, nel quale Catarsini insegnò dal 1951 al 1968, intraprendendo anche una parallela e feconda attività di scrittore e illustratore per La Nazione e per importanti periodici, quali Viareggio Ieri e Versilia Oggi, edito da Giorgio Giannelli.
Guardando verso la costa, al vertice nordoccidentale del quadrilatero, c’è Forte dei Marmi, dove Catarsini espose più volte, frequentando il Caffè del Quarto Platano, famoso luogo di convivialità e di ritrovo di intellettuali e artisti che frequentavano la Versilia, come Soffici, Carrà e Nomellini. Molti di questi erano suoi buoni amici, come Enrico Pea, nume tutelare del luogo, Leonida Rèpaci, fondatore del Premio Viareggio e il grande scultore Arturo Dazzi.
Catarsini ne eseguì i ritratti ora esposti a Villa Bertelli, insieme ad un autoritratto dell’artista, ad alcune marine, a una veduta delle cave di marmo di Carrara e a composizioni realizzate fra gli anni Cinquanta e Settanta, decenni contrassegnati da sperimentazioni figurative che lo portarono ad elaborare due originali linguaggi pittorici: il Riflessismo e il Simbolismo meccanico.
Da Forte dei Marmi, lungo la striscia dorata della costa, si scorge a meridione il profilo del molo di Viareggio che si protende nell’azzurro del mare. Qui il pittore nacque, all’ombra della Torre Matilde e qui aveva l’atelier, in una torretta di quella che oggi è la Villa Museo Paolina Bonaparte, con l’archivio che custodisce documenti e ricordi significativi della sua attività e alcune opere rappresentative di quella ricerca che, dai colori e dal silenzio della darsena, attraverso il rumore degli operosi cantieri navali, arriva a immaginare gli inquietanti simboli di una surreale civiltà meccanizzata.
Nel Palazzo delle Muse, invece, sono in mostra le opere della donazione dei figli al Comune di Viareggio, che ben rappresentano l’evoluzione della sua esplorazione artistica e poetica, iniziata sotto gli auspici di Lorenzo Viani, ritratto in una delle opere esposte, a cui lo legò un profondo rapporto di stima e amicizia.
Alle spalle di Viareggio si scorge Villa La Brilla a Massarosa, dove sono visibili tre suoi paesaggi particolarmente emblematici di quanto quella zona fosse nota e cara al pittore, che spesso la ritraeva, dipingendo vedute solitarie e silenziose del Lago Massaciuccoli e della campagna circostante.
Era questa la strada che frequentemente percorreva per raggiungere Lucca, da dove possiamo, ancor oggi, metterci in cammino.

QUESTI I TRE PERCORSI CHE SI POSSONO EFFETTUARE A PIEDI, IN BICICLETTA, IN MOTO E IN AUTOMOBILE.

Anello grande (Il cammino completo e delle Versilie) da Lucca a Lucca per Val Freddana, Camaiore, Pietrasanta, Forte dei Marmi, Viareggio e Massarosa

Anello corto “(Il Cammino della Lucchesia e della marina) da Lucca a Lucca per Val Freddana, Camaiore, Viareggio e Massarosa

Anello breve (Il Cammino degli affreschi e dei panorami) da Lucca a Lucca per Val Freddana e Massarosa

LE STAZIONI FERROVIARIE SONO A LUCCA, PIETRASANTA, FORTE DEI MARMI, VIAREGGIO E MASSAROSA