CAMMINO – I LUOGHI DI CATARSINI
6 – NOTIZIE SULLA CHIESA DI SAN MARTINO VESCOVO DI TOURS

Il luogo viene menzionato per la prima volta in un documento del 768 d. C. come Monasterium Sancti Martini e trasse probabilmente il suo nome proprio dal Santo; in tre documenti, del 983, del 988 e del 999, si parla della “terra Sancti Martini” situata “in loco Fridana” presso la Via “Petrosa”, dalla cui descrizione si può ipotizzare quale fosse il tracciato della Via Francigena.
La chiesa di S. Martino ha subito continue modificazioni negli anni e quella che vediamo oggi è del 1904. Il tempio è uno splendido esempio di stile romanico composito e di antico non resta che il campanile merlato alla ghibellina. La chiesa di S. Martino in Val Freddana, infatti, fu ricostruita fra il 1898 e il 1904 da Gaetano Orzali in stile eclettico e oggi rappresenta uno “scrigno” religioso immerso in una realtà semplice e bucolica, un’isola spirituale dove è possibile riflettere e pensare, cullati dai rintocchi dell’originale campanile in stile romanico con merlature alla ghibellina. Durante la Seconda Guerra Mondiale, invece, questo borgo era zona di rappresaglie tra Tedeschi e partigiani e pullulava di gente sfollata e affamata. La popolazione, stremata, aveva da preoccuparsi per i continui rastrellamenti dei soldati via terra e i bombardamenti aerei degli Alleati.
Tra le opere c’è il Cristo di Giovanni Lorenzetti del 2005 e il ciclo di affreschi di Alfredo Catarsini del 1944 che comprende l’abside e due affreschi laterali.
Lungo le pareti della navata dal 8 settembre 2022, anniversario della fucilazione di 4 persone ad opera dei tedeschi nel 1944, sono esposte in modo permanente le 15 opere finaliste del XX premio regionale Alfredo Catarsini ispirato al romanzo Giorni neri.
Visita il sito “Catarsini fra di noi” realizzato dagli alunni della scuola G. Puccini di San Martinlo in Freddana e che fornisce importanti testimonianze