CAMMINO – I LUOGHI DI CATARSINI
6 – NOTIZIE SU PALAZZO DUCALE

Da otto secoli è il centro politico e amministrativo della città di Lucca: nel 1322 il condottiero Lucchese Castruccio Castracani degli Antelminelli, al culmine del suo potere, acquistò un Palazzo intorno al quale fece edificare una fortezza chiamata Augusta, grande quanto un quinto della città. Con la morte di Castruccio Castracani, avvenuta nel 1328, Lucca perse la propria indipendenza. La città subì sei consecutive dominazioni straniere e solo nel 1369 i Lucchesi riuscirono a riacquistare la libertà e l’edificio fu eletto sede delle massime istituzioni della Repubblica di Lucca. Subì poi varie vicissitudini e a seguito dell’esplosione della polveriera nel 1577 iniziò la riedificazione del complesso su progetto di Bartolomeo Ammannati nel XVI secolo e poi di Filippo Juvarra nel XVIII secolo. Nel XIX secolo la volontà e l’autorità di due donne energiche e capaci resero possibile il completamento del magnifico Palazzo che possiamo ammirare oggi. Elisa Bonaparte Baciocchi, sorella di Napoleone e Principessa di Lucca e Piombino dal 1805, commissionò l’edificazione del Quartiere del Trono e l’apertura della grande piazza antistante all’edificio. Nel 1817, a seguito del Congresso di Vienna, la reggenza della città fu affidata a Maria Luisa di Borbone che richiamò da Roma il giovane Lorenzo Nottolini, architetto della Regia Casa dal 1818. Nottolini lavorò assiduamente per trasformare il Palazzo in una Reggia che rispondesse alle esigenze e ai gusti di una Corte Europea. Sotto il suo controllo un’efficiente squadra di pittori, scultori e stuccatori. Egli collaborò alla realizzazione di un omogeneo programma decorativo improntato sulla celebrazione della famiglia Reale.
Nel 1847 il Palazzo entrò a far parte del patrimonio del Granduca di Toscana, Leopoldi II che donò una nuova quadreria in sostituzione di quella dispersa da Carlo Ludovico di Borbone.
Con l’Unità d’Italia il Palazzo, divenuto proprietà della Corona Sabauda, venne spogliato dei suoi mobili trasferiti in parte a Palazzo Pitti. Nel 1867, fu acquistato dall’ Amministrazione Provinciale. Entrando nei cortili da piazza Napoleone è possibile ancora oggi percorrere gli otto secoli di storia del Palazzo ammirando il trecentesco muro di Cortile degli Svizzeri, passando attraverso gli archi della cinquecentesca Loggia dell’Ammannati, attraversando il neoclassico Passaggio delle Carrozze fino a giungere innanzi alla Palazzina Nuova di Lorenzo Nottolini.